San Patrignano è una cantina unica i cui veri artefici e protagonisti, dalle vigne all’imbottigliamento, sono i ragazzi della Comunità che, come vignaioli e cantinieri danno vita in prima persona a tutto il processo produttivo.
Ho saputo dell’esistenza di questà realtà la scorsa estate dal mio amico Bruno. Ed è Bruno stesso che mi racconta la storia di questa fantastica esperienza di vita.
L’aria che si respira, gli sguardi profondi e intensi, la semplicità dei gesti e lo spirito d’insieme rendono tutto naturale. Come tutti i prodotti commercializzati da San Patrignano anche il vino contribuisce all’autosostentamento della Comunità, che ospita gratuitamente, dal 1978 ad oggi, i ragazzi e le ragazze che bussano alla sua porta chiedendo aiuto.
La storia della cantina di San Patrignano ha origine a fine anni ‘70 quando Vincenzo Muccioli decide di creare una Comunità fondata sulla solidarietà.
All’inizio sono vini semplici: sangiovese e trebbiano. Vigne ben curate, vendemmia manuale e pigiatura con i piedi, un torchio e cinque botti di legno. Tutto qui, ma la voglia di sperimentare è irrefrenabile e porta in breve tempo ad ottenere uno spumante da uve sangiovese.
Negli anni i vigneti si estendono fino a superare i 100 ettari. A metà anni ‘90 la svolta: il vino acquista valore e corposità. Trasformarlo in un’eccellenza del territorio per i ragazzi diventa una sfida. Riccardo Cotarella la coglie e cambia la filosofia di produzione per riscrivere la storia enologica di un territorio.
Si impiantano nuovi vigneti, per primo Montepirolo, con merlot, cabernet sauvignon e cabernet franc e si rinnovano le vigne di sangiovese. Cresce la densità, fino a 6600 piante per ettaro.
Si mettono a dimora chardonnay e sauvignon blanc, varietà non certo autoctone ma che produrranno vini di successo nel mondo. Il sangiovese acquista in queste colline un’identità tutta sua, risultando più morbido, suadente, con tannini più dolci, caratteristiche tali da poterlo definire Sangiovese di San Patrignano.
I vigneti di San Patrignano si trovano sulle colline di Rimini ad un’altitudine media di 200 metri sul livello del mare, a pochi chilometri dal Mare Adriatico e dal monte Titano (Repubblica di San Marino). Questa collocazione determina un microclima unico e fortemente caratterizzante per tutte le varietà coltivate. La brezza salina che arriva dal mare mitiga le calde giornate estive e apporta in ogni vino una spiccata nota minerale, creando inoltre una condizione di contrasto allo sviluppo delle principali malattie fungine. Il monte e il mare, in sinergia, donano eccellenti sbalzi termici, esaltando le caratteristiche aromatiche ed organolettiche delle uve.