TOP Chef. Mauro Uliassi a Senigallia

Uliassi non è solo uno dei più quotati chef italiani, ma anche uno dei portabandiera dello StreetFood, ovvero, come portare l’alta cucina in strada.

Sul sito internet del ristorante Uliassi, a Senigallia, la presentazione definisce immediatamente una situazione di eccellenza: valutato con 19 Espresso, 2 stelle Michelin, 92° guida Gambero Rosso, 86° nella classifica 2016 dei 1000 ristoranti più importanti del mondo, 53° nella classifica dei chef migliori del mondo per la guida “100 chef 2016″, 37° miglior ristorante d’Europa OAD 2016 ed è valutato tra i primi 10 ristoranti in Italia.

Il 16 novembre del 2019 ha ottenuto la Terza Stella Michelin.

Mauro Uliassi ha frequentato la scuola alberghiera che gli ha cambiato la vita perché da ragazzino la considerava la scuola meno noiosa dove poteva trovare molte donne. Nel 1986, convinto da sua madre, ha aperto il suo primo ristorante a Senigallia: “Pizzeria da Mauro”, ma ha mollato dopo tre mesi. Quattro anni dopo Mauro ha comprato l’attuale ristorante Uliassi che si affaccia sul mare.
Ha scoperto la sua passione per la cucina in occasione di una cena per il compleanno della sua futura moglie, la donna di cui si è perdutamente innamorato: viste le sue conoscenze culinarie, decise di preparare per gli amici perché glielo chiesero. Quella sera, a casa di Chantal, era al centro dell’attenzione e aveva creato magia per la prima volta. Grazie a lei decise che voleva fare felici le persone a tavola.

Nella cucina di Uliassi c’è rigore. Chiunque la deve prendere come un’accademia, è la condizione di base.
I suoi piatti nascono principalmente facendo brain storming con i ragazzi dello staff. Nella sua cucina c’è tanto delle Marche, ma qualsiasi piatto tradizionale, passando attraverso le mani di Uliassi, si fa contaminare dalla sua conoscenza. La cucina è semplice e in gran parte di pesce. Il piatto che più lo rappresenta è la “Scarpetta di Brodetto“, un bel pezzo di pane che intinge in un sugo di pesce concentrato…Profumo di mare, carattere risoluto e suggestioni internazionali. Questi sono i tratti distintivi di Uliassi, ristorante gestito dai fratelli Catia e Mauro. In cucina qui tutto si muove sotto la regia dello chef Mauro, che si fa paladino della materia prima valorizzando in modo ineccepibile i prodotti locali d’eccellenza di cui è ricca la terra marchigiana. Le proposte sono soprattutto a base di pesce, presentati in chiave avanguardista grazie ai guizzi creativi dello chef e alle influenze multietniche che regalano un tocco esotico ai veraci sapori marchigiani. Una cucina caratterizzata da cotture veloci per preservare le caratteristiche degli ingredienti e mantenerne i sapori autentici, che danno vita a creazioni mai banali dai nomi ironici e fantasiosi che sapranno sollecitare la curiosità degli ospiti. L’incantevole cornice della spiaggia di Senigallia concilia l’atmosfera rilassata e suggestiva.

Poi c’è il Lab, che nell’edizione 2016 conquista per la concretezza con la quale mette insieme modernità e ricordi. Forse per il fatto che sia da poco diventato giovane nonno, Mauro Uliassi sembra aver aumentato la voglia di interpretare la realtà ma guardando indietro e intorno per non perdere nulla delle cose belle della vita. Così, nello stesso percorso, troviamo sempre l’inimitabile gioco tra pesca e caccia, e piatti come il Pancotto con mandorle e granita di ricci di mare, il Succo di levistico e lattuga con noci, rane e lumache, la Sogliola alla maitre d’hotel e l’Omaggio a Mario Giacomelli, uno dei più grandi fotografi italiani di sempre, marchigiano capace di indagare, come il nostro chef, la profondità delle cose semplici.

Potrebbe forse interessarti...

Un elegante salotto nel cuore di Roma, tra affreschi, quadri e moderna essenzialità, brilla una cucina vetrina dei più celebri piatti italiani.
Roy Solomon Caceres ha un approccio solare e radioso alla cucina, proprio come la sua terra di origine, la Colombia.
Un'anguria affumicata, tagliata come prosciutto e venduta a 75 dollari: è l'ultima invenzione dello chef Will Horowitz.
Ha aperto il Tordomatto, un locale nel quartiere Prati a Roma arredato in stile anni Trenta molto bello, essenziale e funzionale con tre spazi diversi
È Kotaro Noda, chef di origini orientali del Bistrot 64 Al flaminio Roma, a rivisitare in chiave gourmet il classico spaghetto burro e alici.
Lontano dal rumore metropolitano, all’interno della riserva naturale regionale della Valle dei Casali, c'è il Bistrot Bio.
Una rivoluzione per il settore della ristorazione che permette di esaltare le qualità organolettiche degli alimenti incrementando la loro shelf-life.
L'idea di una chef Usa, far assumere cannabis ai crostacei prima di immergerli dell'acqua bollente: se sono storditi non sentono dolore.