Davanti al mare e protetto da una stele da cui prende il nome, siamo stati accolti alla Madonnina del pescatore. Un sabato sera di quasi estate per un’occasione importante. Se dovessi da subito definire l’esperienza, userei un solo vocabolo: DIVERTENTE.
Il ristorante non ha insegne e la mattina, spinto dalla curiosità, decido di fare, dall’albergo, due passi a piedi sul lungomare per andarlo a vedere da fuori. Non riesco a trovarlo o meglio non subito perchè mi aspettavo un luogo esteriormente pazzesco. Erano circa le 12 del mattino quando alla fine lo individuo, sbircio dentro e vedo qualche sagoma muoversi una delle quali mi viene ad aprire e ad accogliere. Era lui: il grande, unico Moreno Cedroni. Qualche scambio di battute anche con il maître di sala e ci diamo appuntamento alla sera. Ma dalla prime batture si percepisce un clima sorridente…
Bhè la sera… Una sala interna sobria, calda e accogliente con una vista sull’Adriatico calmo e placido ed un tramonto rosso fuoco di quelli tipici di inizio estate. Un personale carino, accogliente, attento, professionale e divertente. Immediatamente cala la tensione e si crea un ambiente rilassato che prepara alla degustazione di una cucina sublime, divertente (anch’essa!), ricercata e bella bella bella (vi rimando alla fotogallery sottostante).
Luca e Moreno, il menù degustazione scelto, è un trionfo di ricerca culinaria, stile e arte tra i quali Ricordo di un viaggio in vietnam, Ostrica alla griglia mangia e bevi, Ricciola, salsa di porro e lemongrass, viola del pensiero, basilico ed amaranto fritto, Frittatina, frutti di mare, erbe di campo, Risotto, ostrica, alghe e panna acida, Rombo brasato e tartufo nero, salsa di peperoni alla brace con bottarga di tonno patate arrosto e latte di sesamo nero, 25 grammi di gelato al cubo: gelato al cioccolato bianco, salsa al frutto della passione timo grigliato e pomelo.
Ogni presentazione una sorpresa e un preludio, ripeto, divertente. Mangi, godi, ridi.
Ovviamente una carta dei vini altrettanto eccellente.
Ero in compagnia di Barbara, la quale festeggiava il suo compleanno. Chiedo al maître una soluzione, un qualcosa per poterla festeggiare. Questo il risultato; questa la sintesi perfetta di un’esperienza unica!
La cucina è incentrata principalmente sul pesce, ed abbina la fantasia con la qualità delle materie prime. La tradizione della cucina marchigiana e i sogni visionari del patron Moreno Cedroni colpiscono gli ospiti per l’abilità nella creazione di nuovi piatti. La cucina è un luogo esigente, un laboratorio che assieme ad elementi artificiali di architettura e quelli naturali del paesaggio marino rendono il ristorante la Madonnina del pescatore il ristorante perfetto.
Moreno Cedroni spiega la sua cucina e la sua esperienza nel ristorante raccontando di due viaggi che iniziarono venticinque anni prima: il primo, a Capo di Buona Speranza, dove l’Oceano Atlantico e l’Oceano Indiano si incontrano, fondendosi a rimanendo comunque due masse distinte. Il secondo viaggio invece è proprio la Madonnina del pescatore, nella cucina del quale ricrea l’immagine del primo, con le due forze ugualmente incisive della creatività e della tradizione.
“Moreno Cedroni è lo chef a due stelle Michelin che ha portato uno spirito avanguardista nella tavola italiana. È considerato uno degli chef italiani più innovativi, un vero enfant terrible della cucina internazionale”, dice il sito www.morenocedroni.it.
Perché Cedroni nasce ad Ancona nel 1964 e rinasce 31 anni più tardi, quando conosce Ferran Adrià. Aveva già esordito nel mondo della ristorazione, fin dal 1984, aprendo la Madonnina del Pescatore: come patron, però. Sei anni dopo, la voglia di provare i fornelli, sino a quel momento dediti a una banale proposta da localino turistico sull’Adriatico: «Ho capito che molti non fanno il lavoro per cui sono portati perché il destino non li ha presentati». L’incontro con la sua sorte per Cedroni avviene a Cala Montjoi, mitica sede de El Bulli. Adrià rafforza definitivamente nell’italiano il gusto della ricerca, che già aveva fatto capolino (s’era messo a frequentare corsi di fine dining e aveva fatto stage da Valrhona). Dice il catalano di Cedroni «E’ un cuoco con un’anima, cosa che distingue un semplice buon cuoco da uno magico…». Contraccambia Cedroni pensando ad Adrià «Quando ho assaggiato il suo gelato al Parmigiano ho capito che tutto era riformulabile. Il Bulli è stata una formidabile scuola di tecniche e di spirito libero».
Il resto è storia recente: lo chef è un riconosciuto maestro del pescato. Salumi di mare, hot dog di calamari, frattaglie di pesce: le onde dell’Adriatico al loro meglio, non solo alla Madonnina ma anche al più easy Clandestino e nella salumeria ittica Anikò (e cura locali anche alle Mauritius e a Londra).
Le caratteristiche della sua cucina sono la creatività e la fantasia (il suo sushi, per lui “susci”, mantiene l’idea originaria della cultura gastronomica nipponica ma è tutt’altro nella realizzazione pratica). Le sue creazioni sono piatti insoliti che tengono sempre conto dei valori nutrizionali degli alimenti e, per quanto originali, hanno tutte in comune i ricordi, i sapori, i profumi e i cibi dell’infanzia.
Quella di Cedroni è una cucina curiosa e senza pregiudizi, «mi pongo di fronte ad un piatto nuovo senza paraocchi, come andare verso il buio senza aver paura, mettendomi sempre in discussione» dice Moreno.