Le mie origini calabresi sono orgogliose di dare il benvenuto a una nuova stella Michelin in Calabria assegnata al ristorante Qafiz, dello chef “Nino” Rossi, a Santa Cristina d’Aspromonte (RC).
E con questa siamo a 5 insieme a:
Al Dattilo, di Caterina Ceraudo, ci ho cenato due estati fa. Qui l’articolo pubblicato sul blog. Nell’attesa di poter assaggiare le restanti cucine, conosciamo gli altri.
Antonio Abbruzzino apre il suo ristorante otto anni fa, con un progetto di cucina semplice. Ma suo figlio, il talentuoso Luca, ha idee ambiziose da chef d’alta cucina. E l’audacia di un giovane ventisettenne, a capo di una brigata giovanissima (il suo secondo ha appena 24 anni), viene premiata con il successo e con una stella Michelin.
Il segreto? I prodotti tipici capaci, secondo Abbruzzino, di “soddisfare anche i palati più esigenti. Ogni giorno dialoghiamo con le risorse professionali locali. Luca mantiene rapporti con piccoli produttori agricoli, capaci di fornire cose eccezionali. Ecco perchè in diverse parti del mondo oggi amano la cucina calabrese”. Proprio di recente il ristorante Abbruzzino ha cambiato look, in sala ed in cucina. “Ma il nostro punto di riferimento resta la terra calabrese, tutto quello che è in grado di produrre noi lo utilizziamo”.
Ciro Sicignano è lo chef di questo ristorante. Pochi tavoli, un ambiente raffinato, ben arredato. Qui il menu ha il sapore delle stagioni che esalta le materie prime, interpretate con estro e fantasia da una brigata di cucina eccezionale. I piatti riempiono gli occhi e il cuore prima di deliziare il palato: Parmigiana di alici ripiene, Ravioli di polpo in crema di patate con ricotta affumicata e semi di pomodoro, Tagliata di tonno con scarola ripassata e mosto di vino; per finire con le note zuccherate di una Millefoglie con crema pasticcera e amarene o una Panna Cotta con pomodori, fragole e basilico.
Riccardo Sculli è uno dei pochi chef stellati, calabresi di lungo corso, che ha voluto scegliere, come luogo del suo lavoro, la sua terra e tutti gli spiragli di luce, di mare e di bellezza di cui questa regione d’Italia è capace. Se poi ti trovi a Marina di Gioiosa Jonica il fascino di tutti i contorni che la Calabria sa esprimere lo trovi anche nei sapori delle cose che mangi. Riccardo, con il fratello Francesco Sculli, esperto sommelier che troviamo in sala ed in cantina, ricorda quel che il padre ebbe modo di iniziare e come, proprio a lui, venne in mente il nome del ristorante che sarebbe diventata, lì a Marina di Gioiosa Jonica, l’attività della famiglia Sculli.
Percorretela questa strada che si inerpica sull’Aspromonte, tra boschi di olivi ciclopici e paesini arroccati, per gustare la cucina giovane e fresca di Nino Rossi, che coniuga territorio e tecniche contemporanee con una maestria indiscutibile. Solo quattro tavoli, 16 posti, immacolati e spogli, di stile quasi francescano, amministrati con grazia e competenza dalla bravissima Rossella Audino, come palcoscenico per una cucina ardita e a tratti spericolata, ma che profuma fortemente di Calabria. Prodotti locali, spesso figli di un rapporto personale con artigiani locali, un pizzico di oriente e tecniche mai fini a se stesse, chiudete gli occhi e sapori e profumi vi diranno esattamente dove vi trovate.