Tra i pesci di stagione che, a giugno, si possono trovare in pescheria, ce n’è uno poco conosciuto che però si fa notare per la sua espressione minacciosa. Il pesce castagna si riconosce, sinteticamente parlando, per il corpo compresso e il muso schiacciato, con bocca grande. Sembra una grossa orata. Vive in mare aperto, a profondità anche superiori ai 500 m, isolato o in piccoli gruppi. Nei nostri mari è presente soprattutto nel Tirreno, dove in genere viene pescato con ami e strumenti che arrivano in profondità; per questo, è presente sul mercato con una certa discontinuità.
Può raggiungere dimensioni notevoli (oltre 60 cm e diversi kg); quando è pescato da poco ha la livrea di colore bronzeo, che perde lucentezza con il passare delle ore. Spesso arriva sui nostri mercati refrigerato o congelato, proveniente dall’Oceano Atlantico.
l corpo si presenta compresso lateralmente ed è relativamente alto. Il muso presenta con un profilo molto ripido e la bocca, obliqua, è tagliata verso il basso e possiede una mandibola sporgente. La bocca è armata con file di denti acuminati, presenti anche sul palato e sulla lingua. Possiede un unica pinna dorsale, simile a quella anale che però si presenta più corta e meno alta. Le pettorali sono molto sviluppate, mentre le ventrali appaiono molto ridotte e sono ritraibili. La pinna caudale è forcuta.
E’ contraddistinto da squame piccolissime e incapsulate nella pelle, tanto da far apparire la sua livrea completamente liscia. E infatti non è necessario squamarlo, la pulizia può avvenire facilmente a cottura ultimata.
Molto apprezzato per le sue carni, si può acquistare intero o a tranci, come valida alternativa al dentice. Come questo, il pesce castagna è ottimo cotto al forno, con patate o pomodorini, alla griglia o al cartoccio, mentre è buona norma non mangiarlo crudo (a seconda delle aree di pesca, potrebbe presentare dei parassiti). Si presta anche a saporiti ragù per paste lunghe e corte. In Sicilia il pesce castagna viene usato per fare un sugo per gli spaghetti, con pomodorini, aglio, prezzemolo e peperoncino.
Riscuote particolare successo però in Sicilia, dove in genere è facilmente reperibile, ed è conosciuto col nome di “pesce luna”. E’ un pesce che ha denominazioni diversissime a seconda della zona d’Italia: a Genova viene chiamato “rundanin”, a Imperia “castagnolla”, a Trapani “saracu imperiali”, a Olbia “sarraginu”, a Venezia “ociada bastarda”, a Napoli più semplicemente “castagna di mare”.