La pezzogna: uno dei pesci più squisiti dei nostri mari

Si tratta di una specie molto apprezzata fin dall'antichità, come dimostrano alcune raffigurazioni presenti nei mosaici di Pompei antica.

La pezzonia, conosciuto anche come occhione, pezzogna, besugo, occhialone, mupo e rovello è particolarmente ricercato per la straordinaria bontà delle sue carni; è infatti oggetto di pesca professionale intensiva. Come avviene per i tagli di carne, le denominazioni del pesce creano a volte incomprensioni tra una regione d’Italia e l’altra. Basta spostarsi di pochi chilometri ed ecco che la sogliola diventa palaja, l’alice anciova, il pesce nastro pisci bannera. La pezzogna è una vittima di questi fraintendimenti lessicali.

Ha l’aspetto tipico degli sparidi con corpo alto ed appiattito lateralmente, con occhio molto grande. È di colore rosso su dorso e fianchi negli adulti mentre nei giovani è argenteo. Si distingue soprattutto dalla macchia scura, presente più o meno in linea con l’occhio. La taglia supera i 60 cm.

E’ a ragione considerata prelibata. Le carni sono delicatissime eppure saporite, molto più di quelle di un fragolino. E il prezzo ne è la dimostrazione.

È una specie diffusa nel mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico orientale tra la Mauritania a sud e le isole Orcadi e la Norvegia a nord. È l’unica Specie di sparidi diffusa e comune nei mari dell’Europa settentrionale. Vive a profondità notevoli (fino ad 800 m) su fondi mobili e si incontra spesso sulle secche al largo. I giovani possono essere (relativamente) più costieri.

Rientra tra le specie non grasse e di alta digeribilità. All’acqua pazza è la soluzione ideale per cucinarla. Facile e veloce da preparare, la pezzogna all’acqua pazza è un piatto leggero e squisito da gustare se ben fatto.
Si dice che la cottura all’acqua pazza sia stata inventata da un gruppo di pescatori del Lazio, nell’isola di Ponza probabilmente, e solo successivamente diventata moda nell’isola di Capri grazie al grande Totò che ne era ghiotto.

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