Gelinaz! è un evento globale, un’idea di Andrea Petrini e Furio Pierangelini che coinvolge gli chef e i loro ristoranti in uno scambio di idee e culture gastronomiche, con cuochi che cucinano e ricreano ricette di altri cuochi.
Il nome? Gelin-az, come Pieran-Gelini, come il nome del gruppo dei Gorillaz, una sorta di collettivo di musicisti il cui unico elemento fisso è il cantante Damon Albarn, come Pierangelini appunto. La prima edizione fu chiamata Gelinaz plays Fulvio Pierangelini, come a dire che una band di cuochi interpretava uno standard di Pierangelini.
L’edizione 2019 è stata The Grand Gelinaz! Shuffle Stay In Tour, all’insegna del rimescolamento e dello scambio. In sintesi: 38 paesi, 138 ristoranti, 148 chef, 700 ore di cucina “live”, 2200 ricette in streaming, 17 fusi orari.
6000 biglietti per partecipare, martedì 3 dicembre, a questo evento veramente globale, che ha coinvolto ristoranti a Milano, a Londra, Parigi, Wellington, Tokyo, Seattle, NY, Santiago, Seoul, Los Angeles, San Francisco, Lima, Mexico City, Curitiba, Rio, Taipei, Kobarid, Tirana, Le Bic, fino a Gardone Riviera e a Barbarano Vicentino.
Le ricette sono state ricette tutte originali, anche perché gli chef-mittenti non forniscono una ricetta completa ma degli spunti, complessi ma non completi, e i vari chef-destinatari si trovano a interpretare delle creazioni mai cucinate prima. L’idea di fondo – oltre al divertimento – è quella, in un certo senso, di riconsiderare le modalità del turismo gastronomico delle “cene a 4 mani”, ma anche di quello congressuale, che potrebbe essere “ricalibrato”.