Franciacorta vs Trentodoc

Due spumanti eccellenti, fuori classe del metodo classico spesso non compresi dal grande pubblico che faticano a capire le differenze.

Due spumanti eccellenti, fuori classe del metodo classico, spesso non compresi dal grande pubblico che faticano a capire le differenze a parte la evidente provenienza di produzione geografica. Andiamo a vedere, quindi, quali sono queste differenze per meglio comprendere la bontà di due spumanti orgoglio dell’enologia italiana.

La storia vitivinicola dello spumante Trentodoc secondo molti coincide con le intuizioni di Giulio Ferrari che nasce in Trentino nel 1879 e frequenta la scuola di San Michele dal ’95 al ’97. Alcune conoscenze di quel periodo lo portano in Francia nella zona della Champagne e rimane folgorato dal mondo delle bollicine e, tornato in patria, decide di mettere in pratica quanto imparato. Si fece un nome come produttore di spumante aiutato dalle naturali caratteristiche del Trentino, che raccoglie in sé una grande varietà climatica, grazie alle differenze altimetriche oltre che alle diversità dei terreni. Si tratta di un ambiente collinare e montagnoso quasi tutto originario dalla disgregazione e dal deposito delle rocce dolomitiche, che regalano finezza ed eleganza.
4 i vitigni utilizzabili per il Trentodoc senza particolari restrizioni o vincoli di percentuali: Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Nero e Pinot Meunier.

Quando si parla di spumante Franciacorta, invece, ci catapultiamo in provincia di Brescia, Lombardia. La Franciacorta è da intendere come una piccola isola delimitata a nord dal lago di Iseo. È un terreno di origine glaciale e se lo si osserva dall’alto si nota una specie di anfiteatro morenico formatosi nelle ultime glaciazioni durante le quali un enorme ghiacciaio discese dalla val Camonica scavando il bacino dove oggi troviamo il lago di Iseo e gli attuali cordoni collinari. In questa zona, in passato, è stato fatto un importante lavoro di zonazione che ha definito sei unità vocazionali distinte per le peculiari caratteristiche di terreni, paesaggio e caratteristiche sensoriali dei vini. Ecco allora che in alcune parti della Franciacorta troviamo depositi fini (franco argillosa limosa), fluvio glaciali (substrati ghiaiosi sabbiosi), colluvi distali (franco limosa argillosa), morenico profondo (franco sabbiosa), colluvi gradonati (franco argillosi), morenico sottile (con ghiaie e ciotoli).
Il Franciacorta è prodotto con uve Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Biancomaturati per almeno 25 mesi dalla vendemmia di cui almeno 18 mesi in bottiglia a contatto dei lieviti.

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