Diciamo subito che parliamo di lumache di mare dalla forma conica. La pesca del murice è particolarmente diffusa in tutto il Mediterraneo ma con punte ancora più elevate circoscritte all’Alto Adriatico e viene comunemente venduto nei mercati ittici per fini alimentari. Ma è anche possibile raccoglierli al mare, attaccati agli scogli.
Sono caratterizzati all’esterno da una conchiglia lunga circa 6 centimetri, dalla particolare forma a clava, stretta in basso e larga nella parte superiore.
Nella parte superiore, vi è una vistosa fessura da cui viene estratto il mollusco, protetto da un piede calloso che consente al mollusco di spostarsi in mare e di proteggersi.
I murici sono note in particolare per il loro sapore unico. Hanno infatti un gusto intenso, deciso, una vera prelibatezza. Si possono usare per condire gustose insalate di mare insieme a cozze, vongole e calamari. Servito come antipasto o come appetitoso secondo piatto in Romagna viene condito con prezzemolo e un filo di olio extravergine di oliva e presentato con il simpatico appellativo di “garusoli”.
Per gustarne appieno il sapore si possono invece cucinare i murici in umido e servili, una volta estratti dal guscio, con olio, aglio e prezzemolo.
A Napoli, dove i murici si chiamano “sconcigli” si gustano insieme alla pasta, preferibilmente linguine, in accoppiata con qualche immancabile pomodorino soffritto insieme a olio e aglio.
L’elenco delle ricette regionali a base di Murici è veramente infinito: in Sardegna, una volta sgusciati e puliti, vengono serviti in brodo sopra a crostoni di pane di segale, mentre in Sicilia i veri appassionati di questi molluschi, che nel palermitano assumono il nome di “muccuna” , che significa “boccone”, li gustano insieme agli spaghetti.
Sono ricche in proteine e sali minerali e sono saporite e compatte.