Da quando, per qualche motivo, non riesco più a bere più di due dita di vino bianco (il rosso purtroppo l’ho dovuto abbandonare da tempo), la birra rimane la mia unica consolazione!
Pur non disdegnando affatto il classico Peroncino, devo dire che questo mio nuovo status mi ha portato ad approfondire invece la conoscenza della birra artigianale. Grazie ad un amico di Milano ho scoperto la Gloria Mundi. L’ho gustata ed ho cercato informazioni…
Gloria Mundi affonda le sue radici in un lontano passato, nasce dalla passione, dal rispetto delle antiche tradizioni e dall’utilizzo di ingredienti semplici ma scelti con grande cura. Era il 1172 quando il Visconte Edoardo di Montebello, fu chiamato a unirsi all’esercito che i fanesi stavano inviando ad Ancona in sostegno ai soldati teutonici guidati dall’Arcivescovo di Magonza che, per volere dell’imperatore Federico Barbarossa, si preparavano a cingere d’assedio la città marchigiana. Tra i soldati scorrevano fiumi di un “elisir dorato”, una birra regale dono dell’imperatore all’Arcivescovo ed al suo esercito. Finita la guerra il Visconte si mise in viaggio, alla scoperta dei luoghi dove quella birra così speciale era stata concepita. Dopo aver girovagato per mesi, trovò la piccola comunità di frati benedettini, dedita alla preghiera ed alla produzione di birra, da cui assorbì i preziosi insegnamenti. Gli scritti del Visconte Edoardo sono rimasti perfettamente conservati nella biblioteca di famiglia e ritrovati secoli dopo.
E’ così che nel 2014, grazie all’aiuto di un mastro birraio belga, viene riportata in vita questo sogno con passione e dedizione. All’antica ricetta si sono unite le tecniche utilizzate dai birrifici moderni e la grande cura nella scelta delle materie prime. Gloria Mundi viene prodotta sull’Appennino Umbro- marchigiano, dove l’acqua pura e ricca di minerali delle fonti del Monte Nerone costituiscono la base ideale per una birra di qualità. Il malto d’orzo, poi, considerato il cereale più pregiato per la produzione di birra, proviene solo da coltivazioni locali, mentre il luppolo nobile Saaz di origine Boema conferisce il giusto amaro e il suo inconfondibile aroma.
La Gloria Mundi matura per 60 giorni nelle cotte, dando la possibilità alla birra di sviluppare sia aromi e profumi intensi, sia una gasatura totalmente naturale.