Dopo le viola, le gialle sono la vera novità: le carote multicolor si trovano in vendita sfuse o in vaschetta, pronte per il consumo. Le più diffuse da qualche anno (5%-10% della produzione totale) sono quelle di colore violaceo, più o meno scuro: non si tratta di manipolazione genetica ma della carota originaria dalla quale, già nel 1600, è stata selezionata la comune carota arancione. L’unica vera differenza rispetto alle arancioni è che hanno un 22% in meno di zuccheri, e sono molto più ricche di antociani, pigmenti idrosolubili che appartengono alla famiglia dei flavonoidi e che ne danno il tipico colore scuro. Queste sostanze sono dei potenti antiossidanti e si calcola che queste carote ne abbiano 4 volte il contenuto che troviamo in quelle arancioni.
In Italia e precisamente a Polignano a Mare, in particolare nella frazione di San Vito, in Provincia di Bari, è stata recuperata una varietà della carota viola, che proprio per questo viene chiamata carota di Polignano. Si tratta di un ecotipo che ha avuto il riconoscimento di presidio Slow Food, perché qui viene coltivata in maniera naturale e biologica. Nei campi di Polignano i contadini coltivano diverse varietà di carota, che comprendono anche quelle gialle e quelle arancioni.
Alti livelli di luteina caratterizzano invece la carota gialla, di sapore dolce e indicata a chi ha problemi agli occhi. Questa sostanza, infatti, aumenta la densità del pigmento maculare della retina e riduce i rischi di degenerazione. Contiene anche buone quantità di betacarotene che consentono l’assunzione di vitamina C.
Originarie dell’Olanda troviamo anche le carote bianche, le quali non sono comunemente consumate nel nostro paese, ma sono comunque in fantastico ingrediente, ricco di vitamine, sali minerali e amido. E’ sia gustoso che nutriente, difatti questa carota è una alimento sano e molto utile all’organismo.
La varietà rossa porta notevoli vantaggi soprattutto alla vista grazie alla concentrazione di carotene.Oltre ad avere delle proprietà nutrizionali indiscusse, si adatta particolarmente bene a realizzare piatti per coloro che devono limitare per svariati motivi la propria alimentazione e, perché no, per rendere più colorati i piatti e invitare i bambini a mangiare un piatto di verdure.
Prima che la coltivazione arrivasse in ogni angolo del mondo, si suppone che la carota sia stata coltivata in primis in Medio Oriente e che poi sia stata scoperta dai Romani e diffusa dai Greci. E’ curioso sapere come in realtà, le carote non venissero coltivate per mangiarle (troppo dure) ma proprio a scopo medicamentale o come foraggio per gli animali. Cominciarono ed esser considerate commestibili, in Spagna, alla corte di Caterina de’ Medici.
Il colore arancione, invece, che è quello che conosciamo di più, paradossalmente ha un’origine arbitraria, perché fu creato dagli olandesi tramite l’incrocio di determinate sottovarietà, per omaggiare la famiglia reale degli Orange.